mercoledì 8 dicembre 2010

Mostra "Souvenir" La Collezione Mayen





COLLEZIONE MAYEN

È in questo contesto che si colloca la collezione Mayen: nel periodo d'oro della cartolina illustrata e della cartofilia, coprendo in massima parte un arco di dieci anni, dal 1900 al 1910, e sviluppando esclusivamente il filone della cartolina d'auguri.

STORIA
In una tiepida giornata di uno splendido maggio parigino, in un mercatino di città, conosciamo Monsieur Ferrand antiquario, ma soprattutto collezionista di cartoline d'epoca. E' un signore affabile e gentile di oltre settant'anni, raffinato e di semplice eleganza. E' un uomo colto e innamorato del suo lavoro che è anche, ma soprattutto, passione.
Siamo alla ricerca di cartoline dei primi del novecento, cartoline fotografiche d'auguri, di quelle che ritraggono donnine languide in posa o bambini che giocano o salutano.
Sono già alcune ore che percorriamo il lungo viale alberato passando da una bancarella all'altra, piacevolmente scaldati dal sole primaverile, frugando fra antiche carte e documenti, monete e francobolli, vecchie stilografiche e calamai. Troviamo alcune cartoline interessanti, pochi esemplari ben conservati, forse mal presentati ma sicuramente belli.
Non siamo soddisfatti. L’idea di una ricerca sulla cartolina fotografica augurale primo novecento, che è soprattutto francese, sembra in qualche modo essere più problematica del previsto. I mercatini visitati iniziano ad essere già numerosi, così come i negozi di antiquariato o i rigattieri. Abbiamo trovato qualcosa in Italia, in Germania e in Austria, qualche esemplare raro, qualche immagine curiosa. Ma non è abbastanza.
Monsieur Ferrand ha un piacevole tono di voce, conosce l'italiano e ci stupisce, nella sua allegra parlata con la erre strascicata, la quantità di parole italiane, anche inconsuete, di cui fa uso. Ci confessa che ama l'Italia per via di una sua fidanzata napoletana di quarant'anni prima e che legge narrativa italiana in lingua originale.
Ci mostra diverse cartoline conservate in ottimo stato e di soggetto interessante. Ma ciò che ci colpisce di più è un piccolo classificatore che contiene una trentina di bellissime cartoline fotografiche augurali dei primissimi anni del '900. Ci spiega che fanno parte di una grande collezione tematica che possiede e tiene custodita a casa sua, che non porta con sé per via dell'ingombro, ma soprattutto per paura possa deteriorarsi.
Siamo naturalmente molto interessati e prendiamo accordi per rivederci a casa sua nel pomeriggio.
La casa di Monsieur Ferrand è una piccola casa molto curata, pulita e con un ordine che lascia trasparire la personalità del collezionista.
Ci mostra subito con entusiasmo la "sua" collezione. E' un vero tesoro: circa ottocento cartoline fotografiche d'auguri, eccezionalmente conservate in classificatori, quasi tutte "viaggiate" in un periodo che va principalmente dal 1900 al 1910.
Molto più di ciò che cercavamo. Non potevamo essere più fortunati. Anche ad un primo sguardo si capisce che é una collezione messa su con passione e pignoleria, ricchissima e di grande valore documentale e di costume.
Impressiona il gran numero di cartoline monotematiche, tutte d'auguri, e impressiona il breve lasso di tempo durante il quale furono raccolte, circa dieci anni. Contrattiamo con Monsieur Ferrand e, con non poca fatica, giungiamo ad un accordo e concludiamo l'affare.
La Collezione Mayen è diventata nostra.

IL COLLEZIONISTA - MAYEN
Ma chi era il collezionista? Si sa qualcosa su questo estimatore della cartolina augurale che con tanta determinazione mise insieme una così imponente e preziosa collezione?
Monsieur Ferrand ci rivela il suo nome, Mayen, e che passò i primi dieci anni del secolo scorso a raccogliere e collezionare, anche e soprattutto spedendole a sé stesso, una quantità enorme di cartoline d'auguri pari pressoché alla totalità di quelle che in quegli anni venivano stampate nella Francia di inizio secolo.
Non abbiamo trovato nulla sulla vita di Mayen, neanche una sua fotografia. Abbiamo cercato dunque di immaginarci la sua figura.
Un signore di circa quarant'anni con capelli neri impomatati, baffi sottili, benestante e di buona cultura. Elegante nei suoi completi di panno, con sparato bianchissimo, scarpe lucide con ghette e bastone da passeggio, come nelle migliori raffigurazioni della moda maschile primo novecento.
Così ci piace immaginarlo, mentre acquista in una delle tante rivendite le cartoline che spedirà poi a sé stesso e ai suoi amici e conoscenti. O mentre acquista e scambia cartoline tra i tantissimi collezionisti dell'epoca o mentre riceve con piacere quelle speditegli da amici e parenti.

LA COLLEZIONE
Una collezione di grande valore, quella Mayen. Circa 800 pezzi magnificamente conservati e immagini di ottima qualità. Oltre a una predilezione monotematica, un periodo di raccolta ristretto e una straordinaria completezza.
Quattro i temi privilegiati, curiosi e variegati: le donnine, i bambini, gli innamorati, i raccontini.

La Collezione Mayen comprende circa 800 cartoline originali dei primi anni del '900, tutte fotografiche. Ed è proprio questa la sua particolarità: le immagini delle cartoline raccolte sono tutte fotografie, alcune delle quali ritoccate a colori, e mai illustrazioni.
Si tratta di una caratteristica importantissima, forte e interessante testimonianza del periodo di riferimento. È proprio nei primi del Novecento, infatti, che la fotografia inizia a imporsi nella rappresentazione dell’immagine e a sviluppare le sue proprie tecniche espressive. Inizia così quel lungo processo di legittimazione che la porterà a costituirsi quale arte a sé, separata dalle arti pittoriche nelle quali inizialmente tendeva ad identificarsi. La fotografia costruisce in quegli anni di inizio secolo dei modi propri di rappresentazione, delle simbologie e dei segni a suo uso esclusivo, quali codici di una interpretazione non oggettiva della realtà. È solo l'inizio di un lungo processo di sviluppo che si porterà definitivamente a compimento nella seconda metà del secolo, ma che ne contiene allora già tutti i presupposti.
La cartolina illustrata che apriva allora l’era dell’immagine, precedeva e poi accompagnava il cinema e le riviste illustrate e torna adesso, al tempo della televisione, come preziosa testimonianza del passato.
Le cartoline Mayen, in ottimo stato di conservazione seppur a cento anni dalla loro emissione, sono quasi tutte "viaggiate", cioè affrancate e spedite. Le affrancature, pressoché tutte degli stessi importi, sono in molti casi apposte sul davanti delle cartoline, come d'uso all'epoca.

Testimonianza del grande successo e diffusione della pratica, ma anche, e soprattutto, affresco della vita del primo Novecento. I completi eleganti degli uomini, che si accompagnano col bastone spesso solo per vezzo; le acconciature tirate e ordinate delle donne e i loro gioielli discreti; e poi i giochi dei bambini, dal cerchio alla palla passando per le trottole. Ad un'analisi attenta, le moltissime cartoline della Collezione Mayen offrono una significativa indicazione, attraverso una composita simbologia delle immagini, del gusto, i costumi, le mode e i modi di un tempo che sembra ormai lontanissimo.
Anche agli occhi dei meno esperti colpisce la varietà e la bellezza del materiale documentario, la diversità dei soggetti e delle rappresentazioni, che si legano però tra loro offrendoci uno spaccato quanto mai rappresentativo dei modi dell'epoca.

DONNINE
Una ha il vestito a fiori, un cappello di tessuto morbido ornato da un grande fiocco e un viso da bambola di porcellana. Un’altra, camicia bianca e scialle giallo sulle spalle, davanti allo specchio si sistema con le mani una cascata di boccoli scuri. E poi ce n’è anche una che, con una sottoveste lasciata volutamente morbida a scoprire la spalla, si atteggia in una posa maliziosa sdraiata su un letto. Sono solo alcune delle donnine delle cartoline illustrate della collezione Mayen: tutte ragazze di inizio ‘900, legate ai costumi e i modi del tempo. Le “brave ragazze”, nei loro vestiti di un’elegante semplicità, viso acqua e sapone e modi timidi; ma anche le “donnine” più disinibite, tutte sguardi languidi e pose provocanti. Certo, erano altri tempi. Tempi in cui sono pochissime le ragazze che frequentano le scuole pubbliche, e gli amoretti con il compagno di classe si limitano allo scambio di bigliettini e a qualche bacio dietro un portone o al riparo di una siepe; tempi in cui i limiti imposti dall’occhiuta sorveglianza familiare sono praticamente invalicabili. Tempi in cui, bisogna dirlo, la figura femminile era vista come difficilmente arriva bile e le sue attrattive costituiscono un’abbondantissima, inesauribile fonte di ispirazione per illustratori e fotografi.
Ecco quindi fiorire, in questo inizio di secolo, un enorme numero di cartoline raffiguranti la bellezza femminile. Rappresentazioni mai monotone, perché nel giro di vent’anni cambiano, insieme alle mode dell’abbigliamento, anche i modelli della bellezza femminile. Le forme generose che meglio stuzzicano gli appetiti maschili restano una prerogativa delle donne di piacere, mentre la donna elegante appare snella, conformandosi anche in questo al tipo convenzionale dell’aristocratica. Stanno nel giusto mezzo le oneste ragazze e le brave mogli. La donna piatta sul petto e sui fianchi sarà di moda più tardi, dopo la guerra; intanto le dive del cinema cominciano a fornire un nuovo modello a cui cercano di adeguarsi le donne e rifarsi i professionisti della fotografia.

INNAMORATI
E parlando di donne non si può non parlare di amore. Se c’è un sentimento che nella sua sostanza non è mai cambiato attraverso i tempi fin dagli inizi dell’umanità, questo è l’amore, inteso come rapporto fisico e affettivo tra uomo e donna. Cambiano invece, da un’epoca all’altra, i comportamenti e le regole del costume, che influiscono fortemente sui rapporti fra sessi.
E allora ecco le serie di cartoline dedicate alla coppia, le rappresentazioni di innamorati, che mostrano intonazioni varianti secondo le categorie a cui sono destinate. Una coppia di fidanzati cammina lungo un viale alberato: lei si ripara dal sole tenendo alto sulla testa un ombrellino bianco proprio come il suo vestito, lungo fino ai piedi, stretto in vita con una cinta scura.; lui le cammina accanto, ma a debita distanza, impettito nel suo completo scuro, con in testa un cappello di tessuto chiaro. Un’altra cartolina, invece, ritoccata con colori vivaci, immortala una giovane con un abitino smanicato e le gote colorate di rosa: in una mano un mazzolino di rose rosse, nell’altra un biglietto. Sulle labbra un sorriso di complicità rivolto a un giovane che, dietro di lei, la cinge a sé. Sul fondo la scritta “Buon Natale”. Sono solo alcune delle cartoline d’auguri illustrate dedicate al tema dei “fidanzati” e conservate da Mayen nella sua collezione.
E sono solo alcuni dei tanti esempi della serie stampati nel primissimo ‘900. Per i fidanzati c’è l’amore romantico che qualche volta si veste di atteggiamenti briosi, mentre per gli scapoli e gli uomini maturi, che amano le immagini piccanti, si stampano cartoline cariche di malizia erotica. Di queste, alcune sono addirittura grossolane, e vengono spedite solo in busta chiusa e conservate nel fondo dei cassetti.

RACCONTINI
Le coppie di fidanzati sono anche spesso il soggetto dei cosiddetti “raccontini”. Alcune serie fotografiche appaiono come veri e propri fotoromanzi che attraverso una dozzina di cartoline seguono la coppia in tutte le fasi dell’amore.
Questa dei “raccontini” è una brillante specialità francese che trova pochi e modesti imitatori negli altri paesi. Si tratta di serie di cartoline, mediamente di cinque o sei esemplari, nelle quali si sviluppa un breve e semplice racconto che vede protagonisti fidanzatini, bambini che giocano, figurini in posa. Spesso, inoltre, queste serie sono corredate di didascalie che, pezzo per pezzo, aiutano a conoscere la storia. Poche righe per spiegare l’ambientazione, definire i dialoghi o mostrare i pensieri. Scenette dunque, storielle quasi sempre delicate e semplici, in altri rari casi, più salaci. Nella Collezione Mayen vi sono diverse serie di "raccontini", in massima parte completi, alcuni anche piccanti. Come quello, decisamente scabroso per l’epoca, in cui, seduti vicini davanti a un tavolo, probabilmente in una locanda, una coppia si scambia effusioni e abbracci arditi e una manica del vestito di lei scivola lungo il braccio, lasciando un seno quasi completamente scoperto.
La maggior parte sono comunque racconti di giochi tra bambini, di litigi e paci fatte, o storielle di innamorati, dal momento di conoscersi al fidanzamento. Curiosa, tra le altre, la storia di una ragazza che, scoperto il fidanzato tra le braccia di un’altra, per la delusione decide di farsi suora, anche se non riesce a smettere di pensare al suo amato.


BAMBINI
Una cartolina con gli “auguri per un sereno Santo Natale e un felice Nuovo Anno”: al centro della foto, seduto a gambe incrociate su un’elegante poltrona, un bambino o una bambina, difficile dirlo con certezza, di circa 2 anni, boccoli biondi a coprire le orecchie; ai lati due bimbe, una per lato,un po’ più grandi di età. La foto è inquadrata in una delicata cornicetta disegnata in stile Liberty. Un’altra cartolina rappresenta invece un bambino che, imbacuccato con un cappotto e una cuffia di lana, gioca seduto su una distesa di neve bianchissima e augura “Buon Natale”.
È la serie dedicata al tema dei bambini. Dai neonati nelle cullette di vimini ai piccoli fotografati in occasione del primo giorno di scuola, grembiule ordinato e sorriso fiero. E poi ci son quelli che giocano a far correre un cerchio lungo la strada, guidandolo con una bacchetta di legno, e quelli che giocano nel cortile con il cane di casa. Eleganti bambini di famiglie nobili, nei vestitini col colletto ampio alla “Piccolo Lord”, e discoli trasandati, vestiti di stracci, che giocano a rincorrere una palla, anche questa fatta di stracci.
I bambini sono poi, molto spesso, protagonisti dei raccontini. Ecco quindi, per esempio, “Le mele del vicino”, in cui un monello dai boccoli castani, arrampicato su una scala a pioli appoggiata contro un muro, trova particolarmente piacevole, così recita la didascalia, mordere di nascosto le mele dell’albero del vicino.
Sono i ritratti di una generazione che si sapeva divertire con poco, per cui una minestrina era quanto di meglio si potesse desiderare per pranzo e per i quali, purtroppo, una semplice influenza poteva essere malattia mortale.

MESSAGGI
Ma le cartoline illustrate d’auguri sono molto più del semplice “Buone feste” stampato sul fronte. Con un po’ di curiosità, quasi voyeristica, si può decidere di andare a leggere il retro di questi messaggi illustrati carpendo le dediche e le frasi d'amore, i saluti affettuosi, i timidi approcci, le velate allusioni. Se interessante e piacevole è ammirare le fotografie d’epoca e dare una scorsa alle frasi d’auguri stampate su di esse, ancora di più lo è leggere, tradurre e soprattutto comprendere le frasi scritte con pennino e bella grafia, nel retro delle cartoline. Dal semplice “saluto affettuoso” al lungo messaggio per raccontare le novità ai propri cari o alla fidanzata lontana, per sincerarsi della salute di tutta la famiglia o ringraziare per il biglietto ricevuto in precedenza.
La cartolina è stata scelta accuratamente, tra le tante in vendita al tempo, per la bellezza o la particolarità dell’immagine, ma ancora più attenzione, probabilmente, è stata messa nel formulare un ringraziamento, nel rimandare un appuntamento importante o, neanche a dirlo, nel dichiarare i propri sentimenti alla donna amata.
Grafie eleganti, impresse sul cartoncino con pennini sottili da mano ferma. Arzigogolate iniziali maiuscole e testi ordinati e con poche correzioni. A volte sono solo poche righe, un saluto e la firma. Altre volte invece il testo è talmente lungo, molto più del previsto, che l’autore deve utilizzare tutti i versi della facciata, riempiendo ogni riquadro dove sia rimasto un po’ di spazio. E capita anche che non rimangano libere neppure le righe previste per nome e indirizzo del destinatario, e così bisogna inviare la cartolina in busta chiusa.
Come Roney, probabilmente una ragazza, che scrive alle amiche: “Care Matilde e Angela, è con grande piacere che vi chiedo vostre notizie e vi dico che ho appena superato con successo il mio esame del certificato di studi e anche che sono molto contenta perché probabilmente andrò a Parigi…”. Arrivata in fondo al cartoncino e finito lo spazio, ma non il messaggio, torna a scrivere nella parte superiore, ma in un altro verso.
E poi c’è addirittura chi scrive direttamente sul fronte della cartolina, in un angolino, senza sovrapporsi troppo all’immagine della fotografia. È il 15 novembre del 1909 e, preoccupato, un uomo, di cui non si riesce a conoscere il nome, scrive: “Mia cara Yvonne, sono molto meravigliato dal tuo silenzio e ho aspettato tanto una tua risposta alla mia lettera…”. Accanto la foto in bianco e nero di due bambini, vestiti come adulti eleganti, si scambiano un tenero bacio (o si sussurrano qualcosa all’orecchio?), sotto la scritta, stampata, “Amicizie interessate”.
Grandi passioni, amori non corrisposti. Forti legami familiari e intense amicizie. Ma anche semplici cortesie e gentili scambi di auguri tra conoscenti. Scorci di vita o momenti già dimenticati, comunque per sempre impressi sulla carta, anzi sul cartoncino, e destinati a girare il mondo negli album e nelle esposizioni dei collezionisti più appassionati.