Convegno sul tema: “Graffiti. Espressione artistica o atto di vandalismo?”
A conclusione del corso e nell’ambito della Mostra verrà organizzato il Convegno “Graffiti. Espressione artistica o atto di vandalismo?”
Il tema è stato trattato in tutte le grandi città italiane da Roma a Milano, da Torino a Napoli e Palermo. Il convegno affronterà il delicato problema dei graffiti metropolitani da due differenti angolazioni: espressioni artistiche o atti di vandalismo?
Il convegno riunisce competenze molto diverse ma tutte necessarie per comprendere il graffitismo urbano.
Insieme a docenti ed esperti, anche i rappresentanti delle istituzioni locali e scolastiche: sotto la lente c'è la realtà dei writers nelle città sarde, un fenomeno generalizzato e diffuso che investe con le stesse modalità tutte le città d’Italia.
La questione è più vasta di quello che sembra. Se per molti cittadini si tratta di una manifestazione invasiva e degradante, che quasi produce fastidio alla vista, per i writrers un murales è una forma di comunicazione personale e insieme globale.
Ma è anche un atto illegale (spesso ci si appropria di supporti come muri e treni, e la cosa non è proprio lecita), trasgressivo, un gesto di autoaffermazione.
Nelle città degli anni Novanta i ragazzi delle periferie vedevano nei graffiti la possibilità di uscire dal mondo in cui erano confinati. Per loro non era una forma d'arte: quello di approfondire lo studio dell'espressione è un passo successivo, che non tutti i writers compiono.
Si comincia con un tag , la firma, che deve girare il più possibile: è il modo per emergere dall'anonimato, per farsi riconoscere. Soltanto in seguito ci si rende conto della potenzialità del linguaggio, e qualcuno comincia a interessarsi allo studio delle lettere, dei colori, degli spazi. Allora si sviluppa lo stile, si ha la consapevolezza della propria tecnica e non si vuole più restare nel ghetto: comincia la ricerca di un “muro legale”.
E' la naturale evoluzione del writer , che passa con facilità dai graffiti sui muri alla grafica o al web design.
Si è detto più volte che il writing non nasce da un disagio, come comunemente si pensa. Si potrebbe dire che sia figlio piuttosto di un “disagio estetico”, quello dei cupi cavalcavia delle periferie, dei palazzoni grigi, dei maxi cartelloni pubblicitari.
Alla base c'è il bisogno dei giovani di esprimersi in un linguaggio che sentono proprio. C'è la voglia di colorare gli spazi urbani, di portare l'arte in strada. Allora i graffiti sono una forma d'arte?
Non sempre.
A conclusione del corso e nell’ambito della Mostra verrà organizzato il Convegno “Graffiti. Espressione artistica o atto di vandalismo?”
Il tema è stato trattato in tutte le grandi città italiane da Roma a Milano, da Torino a Napoli e Palermo. Il convegno affronterà il delicato problema dei graffiti metropolitani da due differenti angolazioni: espressioni artistiche o atti di vandalismo?
Il convegno riunisce competenze molto diverse ma tutte necessarie per comprendere il graffitismo urbano.
Insieme a docenti ed esperti, anche i rappresentanti delle istituzioni locali e scolastiche: sotto la lente c'è la realtà dei writers nelle città sarde, un fenomeno generalizzato e diffuso che investe con le stesse modalità tutte le città d’Italia.
La questione è più vasta di quello che sembra. Se per molti cittadini si tratta di una manifestazione invasiva e degradante, che quasi produce fastidio alla vista, per i writrers un murales è una forma di comunicazione personale e insieme globale.
Ma è anche un atto illegale (spesso ci si appropria di supporti come muri e treni, e la cosa non è proprio lecita), trasgressivo, un gesto di autoaffermazione.
Nelle città degli anni Novanta i ragazzi delle periferie vedevano nei graffiti la possibilità di uscire dal mondo in cui erano confinati. Per loro non era una forma d'arte: quello di approfondire lo studio dell'espressione è un passo successivo, che non tutti i writers compiono.
Si comincia con un tag , la firma, che deve girare il più possibile: è il modo per emergere dall'anonimato, per farsi riconoscere. Soltanto in seguito ci si rende conto della potenzialità del linguaggio, e qualcuno comincia a interessarsi allo studio delle lettere, dei colori, degli spazi. Allora si sviluppa lo stile, si ha la consapevolezza della propria tecnica e non si vuole più restare nel ghetto: comincia la ricerca di un “muro legale”.
E' la naturale evoluzione del writer , che passa con facilità dai graffiti sui muri alla grafica o al web design.
Si è detto più volte che il writing non nasce da un disagio, come comunemente si pensa. Si potrebbe dire che sia figlio piuttosto di un “disagio estetico”, quello dei cupi cavalcavia delle periferie, dei palazzoni grigi, dei maxi cartelloni pubblicitari.
Alla base c'è il bisogno dei giovani di esprimersi in un linguaggio che sentono proprio. C'è la voglia di colorare gli spazi urbani, di portare l'arte in strada. Allora i graffiti sono una forma d'arte?
Non sempre.
Per parlare di arte ci deve essere una ricerca stilistica, una consapevolezza linguistica. Il tag , ad esempio, è la deriva del writing , un'involuzione.
E’ necessaria dunque una sensibilizzazione dei giovani sulle potenzialità espressive del graffitismo da un lato e sul rispetto della città e del patrimonio comune.
Da qui la presenza continua e costante degli enti locali nelle operazioni di pubblicità sociale e nei progetti didattico educativi nella scuola che consentano anche una libera e guidata espressione delle qualità artistiche dei writters.
Il Convegno è aperto a tutti gli istituti di istruzione secondaria superiore della Provincia di Cagliari.
Nel corso dei lavori verrà presentata il Progetto didattico realizzato con il supporto dei docenti, quale esempio di esperienza di realizzazione di una iniziativa espositiva in tutte le sue fasi.
Il Convegno viene realizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale.
Al Convegno parteciperanno:
Il Dirigente scolastico
I Docenti e gli studenti coinvolti nell’iniziativa che presenteranno i risultati dell’esperienza.
Un esperto di tecniche espositive.
Un pubblicitario professionista.
Un delegato della Fondazione del Banco di Sardegna.
Un sociologo esperto in comunicazione.
La sala del convegno verrà allestita con una esposizione del Progetto didattico realizzato dagli studenti e con postazioni multimediali sui contenuti della Mostra Writters. Sarà disponibile anche tutto il materiale promozionale realizzato nel corso dell’esperienza.
E’ necessaria dunque una sensibilizzazione dei giovani sulle potenzialità espressive del graffitismo da un lato e sul rispetto della città e del patrimonio comune.
Da qui la presenza continua e costante degli enti locali nelle operazioni di pubblicità sociale e nei progetti didattico educativi nella scuola che consentano anche una libera e guidata espressione delle qualità artistiche dei writters.
Il Convegno è aperto a tutti gli istituti di istruzione secondaria superiore della Provincia di Cagliari.
Nel corso dei lavori verrà presentata il Progetto didattico realizzato con il supporto dei docenti, quale esempio di esperienza di realizzazione di una iniziativa espositiva in tutte le sue fasi.
Il Convegno viene realizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale.
Al Convegno parteciperanno:
Il Dirigente scolastico
I Docenti e gli studenti coinvolti nell’iniziativa che presenteranno i risultati dell’esperienza.
Un esperto di tecniche espositive.
Un pubblicitario professionista.
Un delegato della Fondazione del Banco di Sardegna.
Un sociologo esperto in comunicazione.
La sala del convegno verrà allestita con una esposizione del Progetto didattico realizzato dagli studenti e con postazioni multimediali sui contenuti della Mostra Writters. Sarà disponibile anche tutto il materiale promozionale realizzato nel corso dell’esperienza.
Realizzazione CD ROM divulgativo destinato alle scuole
Pubblicazione atti ed esperienza didattica
Verrà realizzata una pubblicazione specialistica divulgativa sull’esperienza progettuale. In essa saranno contenuti non solo il progetto espositivo realizzato dai ragazzi nel corso dell’esperienza corredata di tutto il materiale prodotto ma anche atti del Convegno.
Risultati attesi:
Il primo risultato è quello di mettere i ragazzi nelle condizioni di elaborare un progetto espositivo in tutte le sue parti, dall’analisi dei contenuti ai pubblici di riferimento, dalle tecniche espositive ai rapporti con gli organi di informazione, dalla gestione delle visite guidate alla promozione dell’evento.
E’ probabilmente la prima volta che viene sviluppato un progetto completo sul tema del graffitismo in Sardegna.
L’obiettivo vuole essere duplice: da un lato si vuole dunque dare dignità alle espressioni artistiche che i writters comunicano con alcune loro pregevolissime realizzazione, come d’altra parte ampiamente attestato dal livello particolarmente alto delle opere esposte nella Mostra Writters, opere tutte realizzate nella nostra regione.
Dall’altro tracciare un percorso educativo che veda soprattutto i comuni impegnati in un duplice intento: quello di dare spazio alle creatività espresse dai writters, convogliandole in un uso qualificato della loro tecnica (vedi le sperimentazioni fatte a Roma o Milano nelle Metropolitane, dove i più bravi writters si sono cimentati nell’abbellimento dei grigi spazi sotterranei), dall’altro operare un intervento di educazione permanente verso i più giovani sensibilizzandoli al rispetto dei patrimoni comuni delle nostre città.
Il primo risultato è quello di mettere i ragazzi nelle condizioni di elaborare un progetto espositivo in tutte le sue parti, dall’analisi dei contenuti ai pubblici di riferimento, dalle tecniche espositive ai rapporti con gli organi di informazione, dalla gestione delle visite guidate alla promozione dell’evento.
E’ probabilmente la prima volta che viene sviluppato un progetto completo sul tema del graffitismo in Sardegna.
L’obiettivo vuole essere duplice: da un lato si vuole dunque dare dignità alle espressioni artistiche che i writters comunicano con alcune loro pregevolissime realizzazione, come d’altra parte ampiamente attestato dal livello particolarmente alto delle opere esposte nella Mostra Writters, opere tutte realizzate nella nostra regione.
Dall’altro tracciare un percorso educativo che veda soprattutto i comuni impegnati in un duplice intento: quello di dare spazio alle creatività espresse dai writters, convogliandole in un uso qualificato della loro tecnica (vedi le sperimentazioni fatte a Roma o Milano nelle Metropolitane, dove i più bravi writters si sono cimentati nell’abbellimento dei grigi spazi sotterranei), dall’altro operare un intervento di educazione permanente verso i più giovani sensibilizzandoli al rispetto dei patrimoni comuni delle nostre città.